Quando il kamasutra era comunista: l’erotismo in Unione Sovietica

Riscoperto un capolavoro dell’erotismo di tutti i tempi: l’abecedario erotico realizzato in Unione Sovietica solo pochi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre che aveva sconvolto il mondo.

Nel 1931, ad appena una quindicina d’anni dalla rivoluzione comunista che aveva allargato la Grande Madre Russia fino a farla diventare l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), analfabetismo e ignoranza regnavano ancora sovrane nello sconfinato territorio appena tintosi di rosso comunista, né più né meno di quanto accadeva ai tempi dello zar.

Uno degli obiettivi della rivoluzione però, era quello di elevare le masse dalla loro condizione di povertà e di miseria intellettuale visto che, almeno teoricamente, il potere avrebbe dovuto essere tutto nelle mani del popolo.

Ecco perché allo scultore “artista del Popolo dell’Unione Sovietica” Sergei Merkurov, fu commissionata la realizzazione di un libro, un abecedario del tutto particolare, capace di attirare subito l’attenzione del popolo e avvicinarlo alla conoscenza dell’alfabeto: nasce così un incredibile abecedario erotico, una specie di kamasutra in cirillico.

Anche se quasi sicuramente è una leggenda che il libro fu realizzato con l’intento di combattere l’analfabetismo, il volume resta un capolavoro dell’erotismo di tutti i tempi, proprio perché concepito in un luogo e in un momento storico dove l’eros, più che favorito, era decisamente represso in quanto espressione della decadenza borghese.

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(Fonte: The Charnel House)

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