I segreti dei sexy toys usati dalle geishe per raggiungere l’orgasmo

I sexy toys, o giocattoli sessuali, non sono un’invenzione moderna, come credono in molti, ma sono strumenti di piacere antichissimi. Sono menzionati già nel Kamasutra. Nell’antico Oriente erano molto usati dalle geishe in particolare, come ricorda un romanzo ambientato nel Giappone feudale del XV secolo,  Shōgun (Signore della guerra) di James Clavell, un romanzo storico molto accurato.

Ecco cosa scrive Clavell in una scena in cui John Blackthorne, comandante di un vascello britannico naufragato sulle coste nipponiche, ne parla con due donne: una geisha, Kiku, e una samurai (sì, anche le donne potevano essere samurai), Mariko.

Cercare il piacere attraverso i giocattoli erotici

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“Perché no?” rispose Blackthorne, con la gola serrata, pervaso in tutto l’essere dalla consapevolezza del loro profumo e della loro femminilità. “Voi… voi usate degli strumenti?”


“Kiku-san dice che a volte li usa. È nostro costume cercare sempre di prolungare il momento delle Nuvole e della Pioggia (l’orgasmo. Ndr), perché siamo convinti che in quel breve momento noi, mortali, siamo tutt’uno con gli dei.” Mariko lo osservava. “Perciò è tanto importante farlo durare il più a lungo possibile. Quasi un dovere, ne?”
“Sì.”
“Lei pensa che sia fondamentale essere tutt’uno con gli dei. È una fede bella ed è possibile crederle, non è vero? Il momento in cui si aprono le Nuvole è ultraterreno e divino, perciò ogni mezzo che permetta di stare più a lungo con gli dei diventa un dovere, ne?”

Kiku tornò con la cassetta foderata di seta. L’aprì e ne estrasse un pene a grandezza naturale, d’avorio, e un altro in materiale più morbido, elastico, che Blackthorne non aveva mai visto. Li mise da parte con indifferenza.
“Questi sono comuni harigata, Anjin-san,” disse Mariko, con lo sguardo fisso sugli altri oggetti, e senza riflettere.

geishe sexy toys

Lo harigata è uno strumento utilizzato per la masturbazione, una sorta di pene artificiale (dildo) che veniva utilizzato molto frequentemente sia nei rapporti omosessuali femminili che nei nei rapporti sessuali tra uomo e donna.

Il dildo? Meglio di un pene vero!

“Dev’essere difficile vivere senza harigata. Da noi c’è un proverbio: un harigata è come un uomo, ma in realtà è meglio perché ha il meglio di un uomo, senza le sue parti peggiori. Ed è meglio anche perché non tutti gli uomini… sono di misura sufficiente, come gli harigata. E sono devoti, Anjin-san (il nome giapponese che viene dato a Blackthorne. Ndr). E non si stancano mai, come fanno gli uomini. E possono essere sia ruvidi che lisci…”

Le perle del piacere da infilare nell’ano

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“E poi che cosa viene?” chiese Blackthorne.
Kiku esibì un filo di seta robusto con quattro grosse pallottole di giada bianca. Mariko ascoltò attenta la spiegazione di Kiku, spalancando sempre più gli occhi e agitando il ventaglio. Alla fine abbassò lo sguardo pieno di meraviglia sul filo. “Ah so desu! Bene, Anjin-san,” cominciò con decisione, “queste si chiamano konomi-shinju, Perle del Piacere, e può usarle sia il senhor che la senhora. Sakè, Anjin-san?”
“Grazie.”
“Sì. Può usarle sia l’uomo che la donna: le perle vengono poste nella cavità anale e, al momento delle Nuvole e della Pioggia, vengono estratte una per una, lentamente.”
“Come?”
Mariko depose le perle sul cuscino davanti a lui. “Kiku-san dice che è molto importante scegliere il momento giusto e che bisogna sempre usare per comodità un… non so come lo chiamiate, ah, sì, una pomata oleosa.” Alzò lo sguardo su di lui e aggiunse: “Dice anche che si trovano di varie dimensioni e che, usate nel modo giusto, possono produrre un risultato davvero notevole.”

Quando non c’era il Viagra

Kiku era compiaciuta del successo del suo esperimento. Esibì un himitsu-kawa, la Pelle Segreta. “È un anello del piacere, Anjin-san, che l’uomo si mette per tenerlo eretto quando è svuotato. Con questo, dice Kiku- san, può soddisfare la donna anche quando il suo desiderio si è calmato.” Mariko lo osservava di nuovo, intenta.

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Poi arrivarono gli hiro-gumbi, sottili steli disseccati di una certa pianta che, bagnati e avvolti intorno all’Impareggiabile Parte, la facevano gonfiare e apparire robusta. Poi ogni sorta di pomate — per eccitare o per aumentare l’eccitazione — e di unguenti — per inumidire, per gonfiare, per rinforzare.

Quindi Kiku estrasse altri anelli per l’uomo, d’avorio o elastici o di seta con nodi o nastri e sospensioni di ogni tipo, fatti d’avorio o di crini di cavallo, di semi e addirittura con dei campanellini.
“Kiku-san sostiene che quasi tutti questi oggetti renderebbero sfrenata anche la donna più timida.”
Buon Dio, come vorrei saperti timida! pensò lui. “Ma sono cose che mette solo l’uomo, ne?” domandò.
“Più la signora è eccitata, più l’uomo gode.” rispose Mariko.

Sexy toys fatti in casa

Come si può vedere quindi, i sexy toys sono tutt’altro che un’invenzione di noi moderni, ma strumenti di piacere antichissimi usati da centinaia di anni per dare e ricevere il massimo del piacere. Fino all’orgasmo, considerato momento di unione dell’uomo con la divinità.  

Del resto, prima che i sexy toys fossero prodotti industrialmente in gran quantità venivano usati ampiamente vari oggetti domestici e ortaggi di forma fallica, come ad esempio cucchiai, cubetti di ghiaccio per regalare brividi di piacere al corpo nudo, piume (ottime per la masturbazione della vostra lei), carote, zucchine e perfino bottiglie (sconsigliate, per la loro pericolosità). Usateli quindi con tranquillità per vivere momenti di intensa passione e grande erotismo, da soli o con il vostro partner.

    1. Durez

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